Festa di Maria SS. delle Grazie

Il 2 luglio è il giorno in cui si celebra la solennità di Maria Santissima delle Grazie, Patrona di Mugnano del Cardinale.  La storia ci narra che si celebra proprio in questo giorno per volontà della regina Maria Cristina di Savoia la quale, rapita dalla splendida immagine della Madonna, chiese a Gregorio XVI di elevarla a festa, nelle due Sicilie.

 I festeggiamenti iniziano già di prima mattina con  l’inno a Maria che risuona dal Santuario e risveglia il paese

 “…Tu che sei di Grazie piena dolce Vergine Cortese, sopra il nostro bel paese, spandi raggi di bontà. 

Le tue grazie e i tuoi favori versa sempre a larga mano, su fedele tuo Mugnano, o Bella Madre di pietà…”

Alle 9.30 il festoso concerto delle campane del Santuario richiama il popolo di Mugnano del Cardinale alla preghiera e alla partecipazione ed emozionante evento della discesa dall’altare maggiore e l’intronizzazione della statua di Maria SS. delle Grazie.

Il Santuario in pochi attimi è gremito di devoti. Suggestivi e toccanti sono i momenti che precedono la calata della Madonna: la carrucola inizia i suoi giri lenti fino a che la statua si poggia sul pavimento marmoreo del retro dell’altare.

La statua viene  mostrata al popolo, che l’accoglie con un grido “VIVA MARIA”,  viene pulita, baciata e vestita delle sue corone. Gli occhi pieni di lacrime ed un unico forte e commovente applauso, accompagnano la statua che, a braccia, viene poggiata sull’antico e prezioso trono.


È a Giacomo Colombo che, probabilmente, dobbiamo la realizzazione di questo immenso capolavoro: gli occhi perlati, pieni di luce, espressione di dolcezza e bontà, le sue rosee guance, quel viso delicato e dai teneri tratti materni. Poggia leggiadra su di un gruppo di nuvole che le fanno da spalliera e da sgabello per gli immacolati piedi. Con la mano sinistra scopre il seno mentre col braccio destro regge Gesù bambino che, seduto sul suo ginocchio destro, tiene la mano destra alzata, in segno di benedizione per l’umanità. Sul fondo, tra le nubi, ci sono anche gli angeli cherubini alati. I suoi colori, il rosso dell’abito e il blu del manto, sono stati riportati alla luce, così come pensati dall’autore, a seguito del recente e accurato restauro.

LA PROCESSIONE

Giunta poi la seconda domenica di luglio, verso le 11:00 del mattino, viviamo uno degli eventi più importanti per il nostro paese: la processione. Un mare di devoti si stringe fisicamente e amorevolmente alla Santa Patrona, della quale si attende con trepidazione l’uscita dal Santuario. Una sosta sulle scale per la contemplazione della statua che brilla ancora di più vestita del suo oro, un lungo applauso a cui accompagna la musica della banda. Si procede dapprima per Via Garibaldi dove da ormai più di cinquant’anni si assiste ad uno dei fenomeni più entusiasmanti, che da vero e proprio inizio alla processione; parlo della famosissima infiorata. Una cascata di petali profumati viene versata sull’immagine celestiale della Madonna, dai balconi del palazzo al lato destro del Santuario. Un lavoro di raccolta delle rose, selezione ed essiccazione dei petali che, da tradizione per la famiglia che organizza questo emozionante spettacolo, inizia già nelle settimane precedenti.

E’ difficile ed emozionante descrivere l’immagine della Madonna sotto una pioggia tinta di rosso che fa poi da tappeto alla folla che segue.

La peregrinazione di Maria continua poi fin nelle più estreme periferie del paese, sotto il sole cocente e l’afa del pomeriggio che però non scoraggiano l’animo devoto di coloro che la seguono fino a tarda serata. È proprio alla conclusione del lungo cammino che la banda intona ancora una volta l’Ave Maria, seguito poi dal suono di campane e dallo spettacolo dei fuochi pirotecnici. Rientra nella sua casa e qui i cullatori che la reggono in spalla, prima di riportarla ai piedi dell’altare e svestirla del suo manto dorato, le fanno voltare gli occhi lucenti verso la cappella dove riposa il corpo della nostra amata Santa Filomena.